L'AQUILA - Nella splendida cornice di Palazzo D’Alessandro, a Caporciano, in provincia dell'Aquila, dimora storica anch’essa di recente riaperta dopo i lavori post-sisma, torna "Individuo plurale", mostra collettiva di sette artisti, tutti residenti nella vicina Fontecchio, overo l’iraniana Setareh Goodarzi, il messicano Erick Cuevas, in arte Nespy5euro, Debora Panaccione, Massimo Piunti, Francesca Racano, Nicolò Guarraci e Marco Rodomonti.
Il vernissage è previsto per domani sabato 8 marzo dalle ore 16. Alle 18 l’inaugurazione ufficiale, accompagnata da un piccolo aperitivo cui seguirà il DJ set Puro Vinile di DJ Lagash. La mostra sarà poi aperta nei week end del 15 e 16 marzo, e del 22 e 23 marzo, dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 16 alle 18.
Ad essere proposte nuove opere rispetto a quelle esposte a Fontecchio, nella prima mostra di "Individuo plurale" a palazzo Galli di Fontecchio, proseguendo dunque un percorso che esplora la relazione profonda tra spazio, memoria e natura, e creando interventi specifici che dialogheranno questa volta con le stanze di palazzo D'Alessandro.
"Sono molto felice di poter ospitare il lavoro di questi bravissimi artisti, che hanno scelto di venire a vivere in pianta stabile nel nostro territorio, anche da Paesi lontani. Le loro opere dialogano perfettamente con il contesto, e questa iniziativa, cui spero ne possano seguire altre, interpreta perfettamente lo spirito con cui ho rinnovato Palazzo D'Alessandro: abbinare la storia ed il classico con il contemporaneo", afferma Andrea Portante D'Alessandro, proprietario della dimora.
Ciascun artista ha scelto una stanza specifica, e come si legge nella curatela, "l'intendimento è quello di dare vita alla propria visione, intrecciando la propria pratica con l'identità del luogo e con i temi che lo attraversano: il deserto, la spiritualità, il paesaggio, la ciclicità del tempo e la memoria. Le opere nascono da una tensione tra il passato di questo luogo e le inquietudini del presente, dove la storia si fonde con la contemporaneità. Ogni stanza, come un’eco del passato, diventa il luogo privilegiato per un incontro fra il pensiero artistico e l’ambiente che lo ospita, facendo della casa stessa un'opera in continua trasformazione".
Questa esposizione, conclude Portante, "invita il pubblico a riflettere su come gli spazi che abitiamo siano permeati dalla memoria storica, ma anche da nuovi significati che nascono dal confronto con il presente. Ogni stanza, come un’eco del passato, diventerà il luogo privilegiato per un incontro fra il pensiero artistico e l’ambiente che lo ospita, facendo della casa stessa un'opera in continua evoluzione".
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