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PRESENTAZIONE DEL DOCUFILM DELLA COGESTRE 'NICO, IL CERVO RITROVATO'

Sabato 7 dicembre presso Rosarubra di Città Sant’Angelo. L’evento sarà l’occasione per confrontarsi sulla gestione della fauna in Abruzzo e per affrontare la problematica legata alla chiusura del Centro Recupero Animali Selvatici

PESCARA - Sabato 7 dicembre alle ore 16.30 la Coop. COGECSTRE, il WWF Abruzzo, la Biocantina di Orsogna e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga presentano il docufilm “Nico, il cervo ritrovato” di Rachele e Fernando Di Fabrizio. La proiezione avverrà a Rosarubra Zen, in strada Lungofino n. 5 a Città Sant’Angelo, nell’ambito del Forum pubblico “L’uomo e la fauna, il ruolo dei centri di recupero della fauna selvatica”. L’incontro offrirà l’occasione anche per confrontarsi sulla grave situazione venutasi a creare a seguito della chiusura del Centro Recupero Animali Selvatici di Pescara.
Il docufilm è frutto di oltre tre anni di video-riprese sulle montagne dell’Abruzzo protetto da parchi e riserve, alla ricerca di camosci, lupi e soprattutto cervi: 43 minuti ricchi di emozioni e a tratti perfino commoventi.
Prodotto dalla Coop. COGECSTRE di Penne, storica cooperativa ambientale specializzata nella gestione di aree protette e sviluppo sostenibile, per conto dell’Incubatoio della Biodiversità del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga di Montebello di Bertona, il docufilm è firmato da Rachele e Fernando Di Fabrizio, con la voce narrante di Riccardo Mei, uno dei migliori professionisti italiani in questo settore, e il contributo alle riprese di Alessandro Di Federico, produttore di documentari naturalistici, Roberto Mazzagatti, fotografo e Ambasciatore nel mondo del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, e Fabio Damiani, fotografo naturalista di Brescia.
Le immagini, girate fino a 200 fps in alta definizione anche con l’utilizzo di droni professionali, introducono nel delicato e difficile compito del recupero degli animali selvatici feriti, accolti e curati dal Centro dell’Oasi WWF Riserva Naturale Regionale del Lago di Penne.
Nel video trovano testimonianza i tanti interventi di recupero effettuati negli anni. Dal salvataggio di 90 quintali di pesci, in maggioranza lucci e carpe, attraverso un’operazione sostenuta dal Consorzio di Bonifica Centro, dal Comune di Penne e dalla COGECSTRE con la collaborazione attiva dei CAS Lapiss e CEA Bellini della Prefettura di Pescara, alle attività del Centro di accoglienza delle tartarughe autoctone Testudo hermanni, una specie particolarmente protetta, dove hanno trovato rifugio anche quasi trecento individui di una specie aliena più invasiva, la Trachemys scripta, raccolti in Abruzzo e recuperati nel nuovo Centro di accoglienza della Regione Abruzzo nella Riserva del Lago di Penne; dai tanti giovani rondoni alimentati con cura dal personale operativo ai cuccioli di volpe ripresi nel promontorio del Lago di Penne mentre giocano in attesa della madre.
Il racconto del docufilm si concentra poi sulla vita di due piccoli animali, recuperati a maggio 2024: un cerbiatto e un cucciolo di lepre, Nico e Otto. Durante il difficile recupero dei due animali feriti si è manifestato il fenomeno etologico noto come “fase precoce di apprendimento” (imprinting) con il risultato finale di far crescere Nico e Otto senza l’innato timore verso l’uomo.
Naturalmente non poteva mancare un approfondimento sullo status della popolazione del Cervo in Abruzzo con immagini mozzafiato di violenti combattimenti tra maschi adulti. Alcuni approfondimenti tecnici di Simone Antonucci della Clinica Faunistica di Caramanico del Parco della Maiella e di Paolo Ciucci dell’Università La Sapienza di Roma forniscono poi dati sull’interazione tra lupi e cervi.
Per Tommaso Navarra, Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il docufilm “è un lavoro originale frutto di una passione autentica degli autori, decisamente utile ai più giovani che possono comprendere i delicati equilibri naturali troppo spesso compromessi dalle azioni invasive di origine antropica. Con l’istituzione dello speciale Incubatoio della Biodiversità, grazie alle risorse della misura B2.2 Next Generation nell’area del Cratere Sismico, abbiamo voluto promuovere una serie di nuovi documentari alla scoperta dei valori naturalistici del Parco”.


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