PESCARA - Il pomodoro- Solanum Lycopersicum- è una pianta della famiglia delle Solanacee, i suoi frutti sono usati e apprezzati in diverse preparazioni in ambito alimentare, non solo in Italia, ma in moltissimi paesi del mondo.
Il termine pomodoro è da attribuire al botanico senese Pietro Andrea Mattioli che lo documentò in Italia in un suo scritto del 1544 dove lo definì Mala Aurea.
Più tardi sempre Mattioli lo definì ‘’pomo d’oro’’ per il suo caratteristico colore giallo prima della maturazione. Il pomodoro è una bacca originaria dell’America Centrale, del Sudamerica e della parte meridionale dell’America Settentrionale, entrò in Europa nel 1540 e in Italia fu documentata la sua presenza a Pisa nel 1548. Da allora questo frutto entrò a far parte di tantissime ricette tradizionali.
Con esso si fa la salsa, la passata e la polpa, ma quali sono le differenze? La salsa può essere scambiata per una passata di pomodoro, per come si presenta, ma essa è preparata con ingredienti vietati nella classica passata quali olio, scalogno o cipolla, sedano, carota e alcune volte c’è un aggiunta di zucchero. E’ come se fosse una sorta di passata di pomodoro soffritta che la rende pronta all’uso.
La passata è ottenuta dalla triturazione del pomodoro che viene ulteriormente passato attraverso una serie di setacci per liberarlo dalle bucce e dai semi, alla passata così ottenuta non è possibile aggiungere concentrato di pomodoro o acqua, gli unici ingredienti ammessi sono il sale e l’acido citrico. La polpa è un pomodoro già pelato e tritato in pezzetti di diverso diametro mixati ad un succo più denso. La polpa si ottiene con il 70% di pezzetti di pomodoro e il 30% di passata.
Annamaria Acunzo