PESCARA - Approda anche a Pescara il nuovo ''passatempo'' dei giovanissimi che però preoccupa per la sicurezza sulle strade.
La chiamano "bikelife" ed è un fenomeno in rapida diffusione: gruppi di giovani ciclisti che
percorrono le strade impennando continuamente, sfidando pericoli e regole stradali.
"Questa
tendenza, purtroppo, ha fatto il suo ingresso anche a Pescara, sollevando preoccupazioni per la
sicurezza urbana".
Segnala Alex Orlandi, Segretario regionale di “OR.S.A. Trasporti”:
“Equipaggiati con biciclette agili, telecamere montate sul casco e un atteggiamento spavaldo
da veri teppisti, si divertono a sfrecciare vicino ai pedoni, impennando per spaventarli
frontalmente o cogliendoli di sorpresa alle spalle.
Ma il loro "gioco" non si ferma ai marciapiedi: scendono anche in strada, sfidando auto e
persino autobus, viaggiando contromano fino all'ultimo istante per poi schivare lo scontro con
una manovra al limite”.
Continua il Segretario di OR.S.A. Trasporti: “Il desiderio di mettersi in mostra, a qualunque
costo, per poi pubblicare tutto sul web, porta questi giovani a rischiare la vita e a generare
situazioni di estremo pericolo, che possono sfociare in incidenti gravi, con pesanti
responsabilità per tutti i coinvolti”.
Spinto dalla gravità della situazione, Alex Orlandi, responsabile di segreteria, ha deciso di
presentare un esposto-querela alla Procura della Repubblica, assistito dagli avvocati
Alessandro Peca e Filomena Sciarra dello studio legale Pecas. Grazie all’intervento e
all’accurata attività investigativa dello studio legale, sono stati identificati i canali social su
cui venivano diffusi i video delle follie in sella alle bici. L'esposto è stato formalmente
presentato presso il comando dei carabinieri di Pescara lunedì 11 novembre , con l'obiettivo
di tutelare la sicurezza pubblica e quella degli autisti del trasporto pubblico, impegnati ogni
giorno a percorrere migliaia di chilometri sulle strade cittadine alla guida degli autobus della
TUA.
Conclude Orlandi: "L'esposto è stato inviato anche al comando della Polizia Municipale e al
Prefetto di Pescara. Chiediamo un intervento concreto e collaborazione, affinché questo
comportamento irresponsabile venga fermato prima che causi danni irreparabili". |