PESCARA - Da qualche anno i fiori eduli sono diventati veri e propri ingredienti tanto da diventare protagonisti principali anche nei piatti stellati. Fiori commestibili che vanno studiati a fondo per essere utilizzati con cura nel minimo dettaglio.
Non tutti i fiori sono edibili, oggi se ne contano una quarantina, ma bisogna fare molta attenzione perché possono essere tossici per l’organismo umano o addirittura velenosi, quindi la prima cosa da fare è studiarli a fondo prima di cominciare sperimentazioni culinarie.
Essi sono molto appariscenti ma non per questo danno solo colore al piatto, anzi alcuni di loro sono molto saporiti o addirittura aspri. Li possiamo trovare nei prati o boschi lontani dal traffico cittadino assicurandoci che non abbiano ricevuto agenti chimici o pesticidi, tagliando prima di utilizzarli, gambi e pistilli, se vogliamo essere più sicuri essi si trovano anche in pratiche vaschette al supermercato.
Naturalmente dobbiamo considerare anche eventuali intolleranze o allergie per non incappare in spiacevoli situazioni.
Si possono utilizzare freschi oppure essiccati su portate salate, dolci e drink.
Speciali sono la rosa e la lavanda per insaporire i risotti, le violette per le insalate, l’aneto per le zuppe di legumi, la camomilla per i muffin, la menta per i sorbetti, il tarassaco, il basilico e le primule per gli arrosti e i fiori d’acacia per le torte rustiche.
Possiamo utilizzare anche l’ibisco, la verbena, il fiordaliso, il lilla, la margherita e la passiflora, il girasole, la borragine, la calendula, il caprifoglio e l’achillea.
Per dare un sapore piccante possiamo utilizzare il nasturzio, per sostituire l’aglio utilizzeremo la tulbaghia violacea o per un sapore delicato la salvia dorisiana.
tutti questi fiori garantiscono anche sostanze antiossidanti e vitamine indispensabili per la salute.
I vini che si abbinano a questi fiori sono sicuramente il Chianti o il Sangiovese che richiamano le note di frutti rossi, ciliegia, ribes e violetta.
Annamaria Acunzo
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