MILANO - Ma in Italia la situazione dei trapianti che situazione versa? Perché il Centro
Trapianti di Torino risulta più efficiente per l’espianto di fegato rispetto ai 5 centri di Roma? Un confronto serrato e animato ha caratterizzato il dibattito tra il Sen. Ignazio Marino, Presidente Commissione parlamentare d’Inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario Nazionale e Alessandro Nanni Costa, Direttore Centro nazionale Trapianti, nel corso del 5°
Convegno Nazionale della Federazione Liver-Pool: "Nuove
frontiere nella cura delle malattie del fegato
"organizzato Sabato 23 giugno a Milano,
in collaborazione con la COPEV, il Comitato per
la prevenzione dell’epatite virale.
Salvatore
Ricca Rosellini (presidente Liver-Pool), Luigi Rainero Fassati
(direttore scientifico COPEV) e di Ernesto Vitiello (presidente
COPEV) – hanno illustrato il progetto Liver-Unit, sulla assistenza
ai pazienti affetti da epatopatie e con necessità di trapianto.
Nanni
Costa ha presentato l'attività trapiantologica in Italia-
sottolinea Luigi Rainero Fassati - Direttore scientifico COPEV -
mostrandoci
delle diapositive in cui sono stati messi in evidenza con grande
precisione le caratteristiche di ciascun Centro Trapianti operante in
Italia e dove sono state indicate statistiche e il numero di
trapianti effettuati, con i risultati ottenuti, tempi delle liste di
attesa, e in generale, la capacità di soddisfare la lista di attesa
e molte altre informazioni. Altrettanto precisa è stata la
documentazione presentata riguardante la donazione da cadavere e da
vivente in Italia, dalla quale si evince che il
nostro paese è il terzo in Europa per numero di donazioni dopo
Spagna e Francia.
Nella
sua relazione
- prosegue il Prof. Fassati - è’
emerso altresì il divario tra alcune regioni del Nord e altre del
Sud per quanto riguarda le donazioni. Ma il punto sul quale ha
particolarmente focalizzato la sua attenzione ha riguardato la
scrupolosa e costante monitorizzazione eseguita giornalmente dal CNT
su ogni singolo trapianto che viene eseguito in Italia. Questa
caratteristica che è la migliore garanzia di trasparenza e sicurezza
è il vero fiore all'occhiello del CNT che è stato
all'avanguardia nel promuovere la pubblicazione sul web di tutti i
dati che sono consultabili da chiunque sia interessato. Il giudizio
finale del dott. Nanni Costa sull'attività trapiantologica italiana
è stato molto positivo.
Ma
è stato il senatore Ignazio Marino, grande tecnico della
materia-trapianti per avere vissuto e operato per molti anni in
America a Pittsburgh e poi a Palermo, e oggi Presidente di
commissione parlamentare sull’efficacia del SSN - Pur
riconoscendo il buon lavoro svolto dal CNT, il parlamentare ha messo
in evidenza alcune criticità che, a suo parere, andrebbero corrette
perché a scapito dell'intero sistema sanitario nazionale e dei
singoli pazienti. Per
Marino dovrebbero
infatti essere chiusi tutti quei Centri Trapianto di Fegato che
eseguono meno di 25 Trapianti all'anno
perché la scarsità della casistica porterebbe a una minore
affidabilità e a sprechi economici notevoli in un momento molto
critico per l'economia italiana.
L’esempio
di Torino è paradigmatico.-
prosegue Marino - Un
solo Centro esegue più di 120 trapianti di fegato all'anno, mentre a
Roma cinque Centri messi assieme eseguono meno di 100 trapianti
all'anno. Ed esiste un centro che nel 2011 ha fatto soltanto 11
trapianti. Occorre una parificazione tra le strutture sanitarie del
sud e quelle del nord per impedire che si creino dei malati di serie
A e di serie B.Anche il numero delle donazioni dovrebbe essere
migliorato sia stimolando quelle regioni dove i donatori sono troppo
pochi, sia favorendo la donazione da vivente che nel nostro paese è
troppo bassa. Pur riconoscendo i notevoli progressi della
trapiantologia italiana, mi auguro che si possano adottare
provvedimenti adatti a un ulteriore miglioramento.
"
Il
convegno si è distinto per l’approccio originale e solidaristico
al tema delle malattie del fegato, della donazione degli organi e del
trapianto. Dopo i saluti di Luigi Rainero Fassati ed Ernesto
Vitiello, il presidente della Federazione Liver Pool Salvatore Ricca
Rosellini ha consegnato la Medaglia di Rappresentanza del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano alla memoria di Pippo Consoli -
presidente dell’associazione siciliana AILE, recentemente scomparso
- nelle mani del figlio Salvatore.
Sul
tema delle epatiti virali B e C, dei trapianti e della chirurgia
Paolo Rebulla, di Milano ha affrontato il delicato tema del
potenziale ruolo delle cellule staminali nella cura delle malattie
del fegato, sfatando alcuni luoghi comuni e invitando alla prudenza.
Pietro
Lampertico, di Milano, ha sottolineato come oggi sia possibile
affrontare l’epatite B cronica, e controllarla senza sviluppare
resistenze al virus, grazie a farmaci di nuova generazione come
l’entecavir e il tenofovir che non sviluppano resistenze
dell’organismo nei confronti dei farmaci stessi. L’epatite
C è stata affrontata da Mario Mondelli dell’Università di Pavia:
nuovi farmaci, come boceprevir e telaprevir, presto a disposizione
anche in Italia, aiuteranno gli epatologi nella cura dei pazienti con
infezione da virus C, genotipo 1. La potenziale pericolosità, per
gli effetti collaterali, di questi medicinali verrà comunque
superata, fra qualche anno, da terapie ancor più efficaci e sicure.
Vincenzo
Mazzaferro - chirurgo dei trapianti di fegato dell’Istituto dei
Tumori di Milano - ha entusiasmato la sala raccontando le esperienze,
anche le più remote, del suo gruppo nel campo del tumore primitivo
del fegato(epatocarcinoma HCC). Sperimentazioni e analisi che hanno
portato a definire i “criteri di Milano” - parametri validati e
oggi utilizzati in tutti il mondo - per la trapiantabilità dei
malati affetti da epatocarcinoma, patologia che ha una incidenza di
7000 nuovi casi all'anno. Le
potenzialità della chirurgia videolaparoscopica e robotica, anche
nei tumori del fegato, sono state illustrate, con suggestive immagini
video. Luciano
De Carlis, del Niguarda di Milano, ha presentato le potenzialità ed
i limiti del trapianto di fegato da vivente, presentando dati della
casistica
Nella
seconda sessione, dedicata alle istituzioni e al no-profit, Antonio
Gasbarrini - professore alla Cattolica di Roma, presidente della
Fondazione italiana per la ricerca in epatologia (FIRE) – ha
presentato in anteprima i risultati del censimento dei centri
di epatologia realizzato dall’Associazione italiana per lo studio
del fegato (AISF). L’AISF, entro due anni, procederà - per la
prima volta, sotto la guida di Paolo Caraceni - all’accreditamento
professionale di questi centri. Salvatore Ricca Rosellini -
epatologo di Forlì, pioniere del volontariato in epatologia,
presidente dell’Associazione forlivese per le malattie del fegato e
della Liver-Pool - ha illustrato, nei dettagli, la storia del
progetto Liver-Unit dalla sua nascita, presentando le difficoltà
incontrate, le opportunità raccolte, amicizie e ostilità
sperimentate lungo il percorso. «Il libro bianco voluto dall’AISF
e da FIRE, il disegno di legge presentato dal Senatore De Lillo - ha
affermato Ricca Rosellini - e ora il censimento dei centri di
epatologia voluto dall’AISF e da Paolo Caraceni sono segnali
entusiasmanti lungo il cammino che porterà alla nascita, anche in
Italia, delle Liver-Unit”.
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