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I VIRUS SONO VERAMENTE NOSTRI NEMICI?

Il professor Giandomenico Palka spiega i pro e i contro

PESCARA - I virus sono microrganismi che non sono in grado di replicarsi autonomamente e per questo una parte dei ricercatori non LI considera esseri viventi. I virus sono parassiti obbligati che vanno alla ricerca di cellule animali e vegetali nelle quali riprodursi per evitare la loro estinzione. Non è facile stabilire quando i virus siano comparsi nel nostro Pianeta, certamente milioni di anni fa. Anche il loro ruolo centrale non è chiaro. Poiché sono formati solo da materiale genetico, RNA e DNA, infettando le cellule, scaricano su queste i loro geni, determinando un rimescolamento genico tra le specie e questo è sicuramente un fatto positivo.
Nel mondo scientifico si ritiene che un terzo del genoma umano contenga sequenze virali che hanno avuto molta importanza sul piano evolutivo. Di recente alcuni studiosi hanno scoperto un virus, definito ARC, che un tempo avrebbe inserito i suoi geni dentro animali ritenuti antenati dell’uomo. Il codice genetico che ne è derivato si ritiene sia oggi parte integrante del cervello dell’uomo moderno nel quale i geni ARC avrebbero determinato lo sviluppo della memoria, della trasmissione degli impulsi nervosi e della coscienza. Ma nei quali i geni virali potrebbero essere causa di alcune patologie come la Sclerosi Multipla.
I virus hanno altre funzioni come quella di mantenere l’ecosistema. Le alghe tossiche, quando tendono ad espandersi negli oceani, sono attaccate da un virus che le distrugge in un solo giorno, evitando così una epidemia dannosa. Molti virus hanno raggiunto un buon equilibrio con gli elementi del sistema in cui vivono e questo ha indotto qualcuno a sostenere troppo frettolosamente che in natura non si sono mai visti danni causati da un virus. Questo è contraddetto dalla storia che ci ricorda i gravi danni provocati all’uomo dal virus HIV, dall’Ebola, del vaiolo, dai virus Herpetici. Potremmo forse concordare con il Dr. Suttle che ritiene che i virus non sono nostri nemici e la loro integrazione nel nostro ecosistema ne sono testimonianza. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che per sopravvivere hanno l’estrema necessità di infettare le cellule che, a seguito di questo, quasi sempre muoiono con danni a carico dell’organismo che lo subisce. Nel mondo animale possiamo ricordare la peste bovina che in Africa comportò lo sterminio del 95% di bovini, che erano il nutrimento dei Masai, che perirono a migliaia. Il virus del Nilo Occidentale che, provocando lo sterminio dei Corvi, determinò un cambiamento nella composizione degli uccelli in USA.
Anche nelle Hawai le infezioni virali determinarono la scomparsa di numerose specie di uccelli. Nel caso dell’uomo non possiamo non ricordare la Spagnola che nel 1918 determinò la morte di 50 milioni di persone o forse di 100 msecondo alcuni.
L’Asiatica che nel 1957 provocò la morte di 4 milioni di persone; La Hong Kong che nel 1968 causò il decesso di 4 milioni di persone; la Russa, dovuta al virus H1N1, che colpì solo i giovani con meno di 25 anni, perché non venuti mai a contatto con questo virus, a differenza degli anziani che si erano immunizzati per le infezioni precedenti.
Un dato caratteristico è che tutte queste pandemie hanno avuto inizio in Cina, Paese con il più alto tasso di densità di popolazione. Questo mi ha fatto ricordare un’altra ipotesi sulla funzione dei virus. Questi microrganismi si attiverebbero dove la densità di popolazione è maggiore, provocando la morte soprattutto delle persone più deboli come anziani, malati, handicappati e bambini. E’ questo un mezzo di controllo naturale della densità di popolazione che , sopra certi limiti, potrebbe essere più pericolosa di una pandemia? Io non so rispondere a questo quesito, di certo oggi l’umanità sta vivendo un’altra pandemia, determinata dal Coronavirus, che infetta le cellule respiratorie, provocando la polmonite interstiziale, molto pericolosa. I Coronavirus si ritiene non siano molto patogeni, il problema riguarda il fatto che la popolazione mondiale e in particolare quella italiana è tra le più anziane del mondo e quindi molto vulnerabile.
E’ incredibile come la nostra società così progredita e tecnologicamente avanzata si trovi inerme e in ginocchio di fronte ad un microrganismo invisibile. Questo sembrava non potesse più accadere ad un mondo che è andato oltre la linea dell’orizzonte e che ormai si affida alle funzioni anche cerebrali dei robot. Le città sono vuote, la nostra Pescara, città moderna, piena di vita, di negozi bellissimi, di giovani entusiasti, è una città spettrale. La poca gente che si incontra è spaventata perché capisce di stare in guerra con un nemico invisibile. Ce la faremo, come altre volte, ma non credo che capiremo, anche questa volta, che di questo Pianeta siamo solo ospiti.
Prof. Giandomenico Palka


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