CASTELBASSO - Sarà recuperato domani, venerdì 25 agosto, l’incontro con lo scrittore Antonio Manzini, nell’ambito della collaborazione tra Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, presieduta da Osvaldo Menegaz, e il FLA - Festival di Libri e Altrecose di Pescara, diretto da Vincenzo d’Aquino.
L’appuntamento, programmato per lo scorso 4 agosto, era stato annullato per le avverse condizioni meteo. I biglietti acquistati rimangono validi anche per la nuova data.
Antonio Manzini e Tullio Sorrentino portano in scena Lo gran diluvio, un racconto inedito pensato esclusivamente per una lettura dal vivo. “Questo è un racconto scritto da Rocco Schiavone e sarà lui a leggerlo al pubblico insieme al suo amico Brizio, interpretato da Tullio Sorrentino”.
Antonio Manzini ha origini abruzzesi, il padre Francesco è di Chieti, e una parte della fami-glia abita ancora nel capoluogo teatino.
Tutti conoscono Antonio Manzini come il padre letterario del vicequestore Rocco Schiavone, protagonista di 12 romanzi, 13 racconti, 2 raccolte e una fortunata serie televisiva.
Ma in pochi sanno che Rocco Schiavone è anche uno scrittore.
“Lo gran diluvio” è un racconto inedito e che resterà tale perché pensato per una lettura pubblica.
L’espediente letterario e teatrale consiste nel fatto che “Lo gran diluvio” è un racconto scritto da Rocco Schiavone e sarà proprio lui a leggerlo al pubblico insieme al suo amico Brizio.
A dare voce a Schiavone, questa volta “solo” nella lettura, sarà proprio Antonio Manzini (bravissimo anche in veste di attore).
Accompagnato da Tullio Sorrentino, già interprete di Brizio nella fortunata serie televisiva.
“Ho sempre sperato che questa in lettura mi accompagnasse Tullio Sorrentino, un attore, un ami-co, con il quale ho condiviso più di vent’anni di professione”. La trama è una divertente e moderna reinterpretazione di un brano della Genesi, il Diluvio Universale appunto.
L’episodio questa volta è ambientato ai nostri giorni.
Il Creatore, deluso e arrabbiato contro l’umanità per il modo in cui sta facendo scempio del pianeta che abita, decide di reiterare l’antica punizione e salvare solo pochi eletti meritevoli.
Il problema è che i tempi sono mutati, Noè è difficile da reperire e, soprattutto, i Testi Sacri non esistono più... Riuscirà Rocchio Schiavone a risolvere anche questo caso?
Come già ampiamente annunciato, invece, è stato annullato il concerto in programma stasera, giovedì 24 agosto, dell’Orchestra sinfonica abruzzese.
La Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture e l’Istituzione Sinfonica Abruzzese sono state costrette ad annullarlo, per motivi tecnici e organizzativi.
Purtroppo, per ragioni indipendenti dalla volontà dei due enti, non è stato possibile programmare un’altra data entro il 27 agosto, quando la manifestazione estiva Castelbasso Borgo della cultura si concluderà.
Restano aperte, fino a domenica 27 agosto compresa, le due mostre dedicate a Enzo Cucchi e alla collezione della Fondazione, a cura di Ilaria Bernardi.
ENZO CUCCHI – LA MOSTRA
Enzo Cucchi ha concepito la mostra come un excursus nella sua produzione artistica degli ultimi dieci anni, finora poco indagata. A introdurre la mostra è la scultura “Mirare” (2016), nella quale un cavo d’acciaio ap-peso tra due pareti trafigge la nuca di una testa in bronzo. Nella sala attigua, ci accoglie un altro occhio, dipinto su una grande tavola con applicazioni in ceramica, assieme a una seconda opera, analoga per tecnica, che mostra uno scheletro umano, a pendant dei teschi delineati sui due stendardi vicini. Nella terza sala, un’opera del 1978 rende invece omaggio agli inizi del percorso di Cucchi. Al primo piano, dopo la proiezione di un viaggio visionario in stop–motion intorno all’opera dell’artista intitolato “Cucchi passo a uno” (2012), le sale delineano un percorso attraverso quattro delle più ricorrenti tematiche del lavoro di Cucchi: la morte; il paesaggio dall’atmosfera onirica ed enigmatica; la possibile tridimensionalità della pittura; il segno, sviluppato attraverso una immaginaria “Cattedrale” costituita da numerosi disegni su carta. A corredo, un videogioco realizzato nel 2021 invita il pubblico a cimentarsi con la versione digitale dell’archivio dell’artista. Infine, l’ultimo piano pone in luce la grande potenza visiva e ambientale del segno di Cucchi, presentando dipinti dalle dimensioni monumentali.
OPERE SCELTE PER UN NUOVO PERCORSO
Questa mostra è concepita come un tributo alla Collezione Fondazione Menegaz scegliendo tra le sue opere quelle mai esposte prima o poco conosciute, rintracciandovi quattro comuni denominatori che delineano nuovi percorsi al suo interno: il ritratto (con le opere di Omar Galliani, Machiko Kodera, Mimmo Paladino, Aryan Ozmaei, Vedovamazzei); il tema della geolocalizzazione, con la mappa di Antonio Corpora e con lavori che sottendono indirizzi postali reali (l’opera di Fabio Mauri) o possibili (l’opera costituita da francobolli di Flavio Favelli, e l’opera con cartoline di Giuseppe Stampone); il rapporto tra arte e natura (con le opere di Vittorio Corsini, Patrizio Di Massimo, Stefano Di Stasio, Ettore Spalletti); e, infine, il legame con il territorio abruzzese e la sua tradizione (con le opere di Stefano Arienti).
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