L'AQUILA - Nella conferenza stampa tenuta questa mattina all’aperto a L’Aquila dal presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra e dal delegato del WWF Abruzzo Filomena Ricci, sono state descritte le prime azioni realizzate per la conservazione dell’Orso marsicano nell’ambito della convenzione tra l’associazione ambientalista e l’area protetta sottoscritta a fine marzo: interventi sul territorio e iniziative di divulgazione e sensibilizzazione che continueranno per tutta l’estate.
Nei giorni scorsi sono state intanto messe in sicurezza tre vasche lunghe 6 m, larghe 4 m e profonde circa 2,5 m grazie all’apposizione di rete elettrosaldata a chiusura, in un’area montana del Comune di Isola del Gran Sasso. Si tratta di strutture particolarmente pericolose per la fauna selvatica che, attirata anche dalla presenza dell’acqua, può cadervi dentro e restarvi imprigionata: sono tristemente noti gli episodi che altrove hanno causato la morte di ben 5 orsi marsicani. Ma queste vasche, se lasciate incustodite, rappresentano un pericolo anche per gli escursionisti e soprattutto per i bambini.
L’intervento è stato possibile grazie alla sinergia di più soggetti: il WWF e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nell’ambito della convenzione firmata e della Campagna Orso 2x50, l’Amministrazione separata dei beni a uso civico di Pagliara e il Comando stazione dei Carabinieri forestali di Isola del Gran Sasso.
«Dal 2019 - dichiara il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra - si susseguono avvistamenti di orsi e segni di presenza della specie nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a Vado di Corno, sul Voltigno, a Villa Celiera, a Monte San Franco, a Montereale… le segnalazioni si sono fatte sempre più frequenti e diffuse, fino agli ultimi episodi a Rocca Calascio. L’area del Parco si conferma quindi fondamentale per l’espansione della specie, che partendo dal piccolo nucleo rimasto e tutelato nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, ora tenta di espandere il suo areale in tutto l’Appennino centrale».
«La presenza di una specie come l’Orso - continua Filomena Ricci, delegato regionale del WWF Abruzzo - soprattutto in aree non storicamente frequentate, chiama a una forte responsabilità di gestione: gli interventi come quelli di cui abbiamo detto questa mattina, necessari per ridurre i rischi per la specie, così come gli incontri di sensibilizzazione per la diffusione delle conoscenze e delle norme di comportamento da attuare in caso di incontro con l’Orso, sono fondamentali per rendere possibile realisticamente fattibile la sfida della convivenza con i grandi carnivori. Nelle prossime settimane il WWF sarà impegnato in queste aree con giornate di volontariato, durante le quali i volontari incontreranno i cittadini per dare informazioni e svolgeranno escursioni per la conoscenza e la rilevazione dei segni di presenza della specie».
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il WWF organizzeranno inoltre incontri nei Comuni del Parco per far conoscere l’Orso marsicano e per veicolare i giusti comportamenti in caso di incontro ravvicinato.
Per avere informazioni su come partecipare e diventare volontario per l’Orso, si può scrivere a abruzzo@wwf.it.
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