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Visita di monitoraggio della Commissione Europea al progetto Life Pluto

Per l'occasione cani e conduttori dei 6 Nuclei Cinofili Antiveleno istituiti dal progetto nel Centro Italia convergeranno nella Riserva naturale orientata Feudo Intramonti per dimostrazioni di ricerca di bocconi avvelenati

ASSERGI - Nei giorni 11 e 12 giugno il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro della Riserva naturale orientata Feudo Intramonti, nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, ospiterà una visita di monitoraggio della Commissione Europea finalizzata a verificare lo stato di avanzamento del progetto LIFE PLUTO. La visita di monitoraggio della CE sarà svolta dal desk officer tecnico del progetto, Dott.ssa Elisabetta Scialanca, dal desk officer finanziario, Dott.ssa Miriam Lopez de la Mano e dal monitor Dott. Riccardo Scalera.
Nella mattinata di martedì 12 giugno, i rappresentanti della Commissione Europea e i giornalisti invitati a intervenire potranno conoscere meglio il lavoro dei Nuclei Cinofili Antiveleno dei Carabinieri specialità Forestale del progetto LIFE PLUTO.
Convergeranno infatti, nella riserva, tutti gli NCA istituiti dal progetto, ciascuno dei quali composto da un conduttore e da due cani addestrati alla ricerca di bocconi e carcasse avvelenati. Un'opportunità preziosa per approfondire le tecniche di addestramento dei cani e la metodologia di pianificazione e svolgimento delle ispezioni, così come la metodologia impiegata per la repertazione del materiale rinvenuto e l'avvio delle indagini.
La località scelta per l'incontro non è casuale. Nel Parco, infatti, ha sede uno dei sei Nuclei Cinofili Antiveleno dei Carabinieri specialità Forestale, che il progetto LIFE PLUTO ha attivato nell'Italia centro meridionale. Gli altri Nuclei sono dislocati nei Parchi Nazionali delle Foreste Casentinesi, dei Monti Sibillini, del Cilento e Vallo di Diano, del Pollino e nel Molise (provincia di Isernia).
Una delle azioni chiave del progetto è l'impiego di Nuclei Cinofili per lo svolgimento di ispezioni, sia preventive che urgenti, che permettono di individuare e rimuovere eventuali bocconi avvelenati così come carcasse di animali morti per avvelenamento, in modo da evitare che possano costituire delle micidiali esche assassine per altri animali.
“Il progetto – ha dichiarato il Presidente dell'Ente Tommaso Navarra – rappresenta un fiore all'occhiello del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che lo ha avviato nel 2014 con i Carabinieri, grazie al cofinanziamento dell'Unione Europea, sulla scorta dell'eccezionale successo del precedente Life Antidoto; progetto, questo, che ha introdotto in Italia la buona pratica dell'utilizzo di Nuclei Cinofili al fine di contrastare l'avvelenamento della fauna selvatica e domestica, innalzando in tal modo il tenore e l'efficacia delle politiche di tutela incarnate dal Parco”.
Oltre ai risultati riportati dai Nuclei Cinofili Antiveleno, saranno evidenziate anche le altre attività sviluppate dal progetto: i corsi per qualificare il personale dei Carabinieri a gestire al meglio i casi di avvelenamento, la gestione, nel territorio del Parco Nazionale Gran Sasso-Laga, di una stazione di alimentazione per rapaci e l'articolato programma di educazione ambientale realizzato nelle scuole per sensibilizzare sulla conservazione di specie minacciate come orso, lupo e rapaci necrofagi.


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