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Sindacato Giornalisti Abruzzesi: legalità negli uffici stampa

Adam Hanzelewicz, neo segretario, illustra le nuove iniziative per tornare ad essere una categoria coesa e compatta

PESCARA – Lo scorso 12 maggio il Sindacato Giornalisti Abruzzesi ha rinnovato le cariche di segreteria ponendosi l’obiettivo di tornare ad essere presente attivamente sul territorio. Oggi il primo segnale: il neo segretario Adam Hanzelewicz ha convocato una conferenza stampa per illustrare le azioni che presto saranno messe in campo. Ad aprire l’incontro con i giornalisti è stato Paolo Durante, neo tesoriere, illustrando i motivi che lo hanno portato a dimettersi dalla carica di segretario: “In questi due anni abbiamo affrontato una situazione economica preoccupante che avrebbe portato alla chiusura dell’associazione. Abbiamo assunto impegni molto significativi che hanno permesso di abbattere costi rilevanti, con scelte drastiche ed improrogabili. Poi abbiamo chiuso numerose vertenze ed iniziative sindacali, gestite nel migliore dei modi. Due anni non facili che non hanno lasciato il giusto spazio all’attività sindacale sul territorio. Ho scelto di lasciare il ruolo da segretario per motivi di tempo. Il ruolo di segretario è molto impegnativo: oltre agli impegno all’interno della Ars ci sono quelli in Federazione che fino ad oggi ho assolto, anche delegando agli altri componenti del Direttivo, pur di assicurare la presenza dell’Abruzzo. Quindi ho deciso di continuare l’attività sindacale nella segreteria, ma da tesoriere. Ho voluto precisare perché in questi giorni tutti mi chiedono i motivi delle mie dimissioni”.
Un’Associazione Regionale di Stampa, per statuto, è guidata da un direttivo (con nove componenti eletti dagli associati) che elegge la segreteria: un segretario, due vicesegretari ed un tesoriere.
Il neo segretario Adam Hanzelewicz in riferimento alla notevole presenza di giornalisti all’incontro ha affermato: “La presenza mi conforta perché erano un paio d’anni che non facevamo un’uscita pubblica. Del resto lo scenario per la categoria è tutt’altro che positivo, e fare attività sindacale non è facile. Intanto vi informo che mercoledì 24 maggio a Roma ci sarà una mobilitazione dei giornalisti, alle 9.30 in piazza Montecitorio, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi della libertà di stampa, e chiedere a Governo e Parlamento provvedimenti concreti sul contrasto al fenomeno delle querele temerarie, sul problema delle minacce ai cronisti e sui temi del lavoro, della lotta al precariato e dei diritti. Il Governo non lancia segnali positivi. Sulle querele temerarie non è ancora in discussione una norma. Ed è ferma in Senato la proposta di legge sull’abolizione del carcere per i giornalisti. Poi, per la legge di riforma dell’editoria ci sono ancora passaggi da chiarire. Vogliamo affrontare i prossimi due anni ponendoci l’obiettivo di riavvicinare la categoria al sindacato affrontando delle tematiche specifiche. Tematiche specifiche come quella degli uffici stampa. Lancio un’azione strategica e vi chiedo di partecipare al nostro lavoro. Il nostro obiettivo è di facilitare il lavoro. E’ necessario analizzare il comunicato stampa: chi lo ha scritto? Un amministrativo o un giornalista? Mi arrivano 2/300 comunicati stampa al giorno, alcuni non firmati, senza un numero di telefono di riferimento. Quindi il nostro lavoro si tradurrà in tre momenti: segnalazione, verifica, certificazione. Gli obiettivi di queste azioni è la tutela dei precari. Ciò dovrebbe anche tutelarci dal punto di vista deontologico. Ma soprattutto tutelerebbe i precari creandosi nuovi posti di lavoro. Quindi diciamo no all’abusivismo. Noi puntiamo a spronare chi non è in regola. Nei mesi scorsi è stato fatto un lavoro in Federazione e Pina Manente ha stilato una mappatura degli uffici stampa, noi la verificheremo. Ci diamo un tempo di 3 o 4 mesi. Come sapete non tutte le amministrazioni pubbliche si sono messe in regola con le normative vigenti in materia di uffici stampa. Gli strumenti ci sono. Ad esempio con la Regione si era parlato delle borse lavoro che avrebbero permesso ai piccoli comuni di consorziarsi ed utilizzare giornalisti disoccupati o precari. Ma il progetto si è bloccato con la legge regionale all’editoria”.
Poi il segretario Adam Hanzelewicz ha affrontato il tema del rapporto tra il sindacato e la categoria, soffermandosi sulla poca partecipazione, ma non solo, lacunoso è anche l’utilizzo dei mezzi riferendosi in particolare alla figura di fiduciario all’interno delle redazioni pressoché assente.
“Invito a nominare all’interno delle testate il fiduciario di redazione –afferma Hanzelewicz- non importa se non è iscritto al sindacato. E’ molto importante perché si crea un collegamento tra la proprietà ed i colleghi. Il sindacato viene chiamato ad intervenire quando la situazione è ormai precipitata. Ma è importante per noi conoscere mano mano come si sviluppano gli eventi. Quindi conoscendo in tempo le problematiche si possono studiare soluzioni ad hoc".
A tal proposito è intervenuto Ezio Cerasi, consigliere nazionale e componente di giunta in Fnsi: “Vi voglio chiarire che il Comitato di Redazione è un istituto contrattuale e non sindacale. Tenetelo ben presente, è un vostro diritto. Non è determinante l’iscrizione al sindacato può farlo chiunque. In Fnsi l’Abruzzo è stato sempre protagonista, oggi conta un consigliere in giunta ( in totale ne sono 11 per i professionisti e 3 per collaboratori) grazie ad una scelta politica fatta nel corso dell’ultimo congresso di Chianciano. Ma è importante tornare ad avere i numeri per sottoporre nei modi e nei tempi giusti le problematiche del nostro territorio”.
Cerasi s riferisce al numero degli iscritti che si è ridotto notevolmente negli ultimi anni. Sintomo di poca partecipazione ed interesse alle problematiche sindacale. E’ una situazione comune a molte Arrss. Questa realtà mostra all’esterno una categoria debole e non organizzata. Ed ecco che diventa lecito rinviare il rinnovo dei contratti, l’approvazione della legge sull’Editoria, la tutela dei precari. In sintesi, questo è il momento di mettere le basi per tornare ad essere una categoria coesa e compatta per dare voce ai diritti di tutti i giornalisti.


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