MILANO - “Il 92% degli abruzzesi conosce il Montepulciano d'Abruzzo e il 33% lo beve.
Abbiamo notato una crescita di popolarità di questo vino nel 2012, per l'89% è uno dei più
importanti grandi rossi d'Italia". Le parole del noto sondaggista Renato Mannheimer confermano
la strategia vincente di promozione e diffusione del brand Montepulciano, vera star emergente dei
vini rossi italiani, attraverso la campagna di comunicazione "Montepulciano, piacere d'Abruzzo"
lanciata dai più importanti consorzi di produttori abruzzesi.
Le cifre sono emerse nel corso della presentazione a Milano del premio giornalistico internazionale
“Words of Wine”, promosso dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo per unire i concetti di vino e
cultura e incentivare la promozione e la valorizzare dell’immagine dell’Abruzzo enoico, attraverso
l’attività di comunicazione mediatica.
Alle statistiche di Mannheimer si aggiunge il parere tecnico e significativo degli addetti ai lavori a
livello di eccellenza italiana e internazionale, come gli chef Carlo Cracco e Gianfranco Vissani,
emersi nel vernissage.
“È la via giusta questa, salire di livello nella qualità della comunicazione -ha detto Cracco -Questo
sta portando risultati che si vedono perché questo vino si trova sempre più nei grandi ristoranti
internazionali”. Per Vissani “il Montepulciano è diventato la ricchezza dell'Abruzzo, e con questa
ricchezza dobbiamo lavorarci -ha detto, facendo subito esempi pratici -Lo possiamo marinare con
degli scampi, con delle alicette, possiamo farci una restrizione di vino, oppure usare per il brodetto
alla vastese, per esempio, peperoni e Montepulciano d'Abruzzo. Penso che anche Gabriele
d'Annunzio avrebbe apprezzato che si parli sempre più di Montepulciano d'Abruzzo".
Marco Sabellico uno dei nomi più stimati del mondo editoriale del Food&Wine italiano, redattore
di punta di Gambero Rosso, per cui cura anche la guida dei Vini d'Italia, ha notato "il grande
aumento dei risultati sulla guida del Gambero Rosso per i Montepulciano abruzzesi, quindi un
grande aumento della qualità innegabile che sta portando grandi risultati. Bisogna raccontare questo
vino cantina per cantina, notando tutte le differenze. L'Abruzzo ha tutte le carte in regola per
diventare una regione di punta in Italia".
Valutazioni confermate da Marco Bolasco, direttore editoriale di Slow Food Editore, che ha
apprezzato "la crescita di qualità dei vini abruzzesi” e ha parlato di una “innegabile crescita
nell'apprezzamento degli esperti internazionali". Marco Bolasco ha anche annunciato una iniziativa
editoriale dedicata al grande vino abruzzese, un riconoscimento ai risultati ottenuti e alle
potenzialità del vitigno principe abruzzese.
Il premio “Words of Wine” è aperto all’attività giornalistica in ambito nazionale e internazionale e
ai servizi aventi come tema i vini di qualità abruzzesi, i territori viticoli, i personaggi del mondo del
vino abruzzese sullo sfondo del patrimonio naturalistico e storico-culturale della Regione Abruzzo.
I lavori saranno premiati con un’opera d’arte realizzata dall’artista Ettore Spalletti, il Calice di
Onice. L’artista abruzzese, notissimo a livello internazionale, ha allegato all’opera un messaggio:
“guardando nel mio studio ho trovato un'immagine che mi suggerisce l'idea per un piccolo dono per
il vino Montepulciano d'Abruzzo".
"Questo premio è un passo importante nel percorso di promozione del Montepulciano d'Abruzzo,
dei vini abruzzesi e della cultura abruzzese in generale. Proprio quest'ultima è la chiave per far
conoscere i nostri vini, grazie anche alla crescita della qualità dei nostri vini che è un dato di fatto
evidenziato da tutti gli esperti, così come lo è la crescita delle esportazioni -ha detto Tonino
Verna, presidente del consorzio di tutela dei vini abruzzesi -Abbiamo scelto Milano perché è un
ponte verso l'Europa, un importante centro di Expò, ma anche perché secondo noi il Montepulciano
d'Abruzzo si sposa ai sapori della cucina del Nord".
Spettatore interessato l’assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Mauro Febbo. "Abbiamo
fortemente condiviso e voluto questo progetto di promozione -ha commentato -Bisogna
sprovincializzare il concetto di qualità e di produzione regionale, il che significa comunicare
all'esterno tramite persone che sono in grado di valutare la qualità delle nostre produzioni e in
questo caso dei nostri vini".
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